Buon Compleanno Ovetta #3

7 08 2011

09.08.11

Cara Ovetta,

a te, che quest’anno sei passata al letto “sensa balle” (senza sbarre) e sei cascata giù solo una volta (…mica male, no?)

a te, che ti definisci “quantilla” (tranquilla), mangi lo “iogolo” (yogurt), e se ti fai male un pochino, solo un pochino, urli per tutta casa “Oh che dolole tellibile, che dolole insoppoltabile”

a te, che decidi ogni sera chi sognare la notte,… e poi la mattina te lo ricordi davvero

a te, che al mattino guardi fuori dalla finestra, vedi un bel cielo azzurro ed esclami: “dopo piove”: e poi piove davvero; poi qualche volta ti chiediamo “Ovetta? Oggi piove?”, tu guardi fuori e dici: ”Ma no papà, oggi c’e il cielo azzullo!”… e non piove!

a te, che adesso parli al telefono, ma non è che sia proprio facile capire cosa dici

a te, che adesso mangi, cavolo, mangi! Senza più disastri, urla, sciagure, pianti ed affini

a te che adesso vai a letto con mamma o papà (meglio mamma), e che prima di dormire chiaccheri con tutti gli orsacchiotti che DEVONO essre li con te: Pinna, Bobo e Sofi

a te, il cui menù ideale sarebbe “Patagù” (pasta col ragù), “polletto dolato con palline” (pollo fritto con i ceci) e “gelato al ciocco” (gelato al cioccolato); ma accetti anche le “gonvole” (vongole), i “pomodoli” (pomodori) e il “ciocco” (pezzi di cioccolato fondente preferibilmente marca Lindt 70% purezza o più…esigente la piccola)

a te, che almeno una volta al giorno devi trovare una scusa per piangere

a te, che non te ne andresti mai dalla terrazza, che corri da una parte all’altra del terrazzo con tuo fratello che ti insegue gattoni, e che guardi nelle finestre dei vicini così, tanto per essere aggiornata sui fatti loro

a te che appena sveglia cerchi tuo fratello, appena torni a casa cerchi tuo fratello, appena vuoi giocare lo fai dov’è tuo fratello, …. Beh, chiaro, no?

a te, che hai  fatto il tuo primo album delle “figuline” e siamo ancora alla ricerca disperata delle numero 7, 46 e 51

a te, che hai passato uno splendido anno dai “quaqua” (asilo nido) e mamma e papà Ovo sono già preoccupati di ciò che succederà a settembre al passaggio alla “scuola dell’infanzia”… senza la maestra/chioccia Fra

a te che hai una paura viscerale dei cani, ma quello dietro l’edicola invece ti piace e adesso lo accarezziamo pure

a te, che amavi i “quaqua”, che hai capito che l’anno prossimo ci sarà una scuola nuova e ti sta bene, ma poi l’ultimo giorno, quando mamma Ovo ha raccattato tutte le tue cosine per portarle via, proprio non ce l’hai fatta a non piangere

a te che fai da maestra a tuo “flatello” e gli insegni a camminare, a fare la cacca, a far la pipì, a giocare coi lego e quant’altro; a te che al mattino imbocchi tuo “flatello” e gli dai i suoi biscottini: brava, però non esagerare: non puoi insegnargli a salire le scale, lui non sa nemmeno camminare!

a te che guardi le bolle di sapone salire in cielo “pelchè fosse vanno in vacansa”

a te che la sera, quando ti chiediamo se sei stanca, ti fermi, incroci lo sguardo di tuo fratello e ci dici: “Mai stanchi!”… e poi ti metti a ridere di gusto, sfinita, accoccolata in un abbraccio che contagia piano piano anche lui

A te, che quest’anno hai fatto queste e mille altre cose ancora…

 

Buon Terzo Compleanno Ovetta

 

P.S.: Papà Ovo raggiungerà domani il resto dell’Ovetto-family già al mare; torneremo tutti su questa pagina la prima domenica di settembre…            and that’s the way it is!





Buon compleanno Ovetto

10 07 2011

13.07.11

A te, che ti sei presentato al mondo con un testone storto storto ed un sacco di brufoletti, che appena nato incurante del mondo che ti guardava hai messo su la tua faccia seria e hai cominciato a guardarti le manine pensieroso.

A te, che subito dopo mi hai guardato, e poi hai deciso che era meglio continuare a guardare le tue manine e a fare la tua faccia seria.

A te, che il giorno dopo, sei diventato meta di pellegrinaggio da parte di tua sorella che ti faceva vedere tronfia e orgogliosa a tutti gli amici e i parenti: “quello è mio flatello Monno”… e sei rimasto “Monno” per tutti.

A te che nel primo mese di vita hai deciso che svegliarsi tutte le notti davvero non valeva la pena, troppa fatica; e allora hai cominciato a ronfare come un ghiro: sappi che te ne saremo eternamente grati.

A te che nel secondo mese hai conosciuto il lato burbero della Pedi-Nazi e quando ti ha strizzato le palle hai deciso che la misura era colma; e le hai urlato addosso il tuo disappunto: buono si, tonto no.

A te che nel terzo mese hai eletto quale tua canzone mito “La Tartaruga” e tutti noi adesso la sappiamo a memoria. Ti piace così tanto che addirittura qualche volta hai accennato un timido, lieve, ed impercettibile sorriso, salvo scusarti subito dopo e tornare a mostrare il tuo faccione da “bimbo serio”.

A te che nel quarto mese hai sfondato il 98esimo percentile diventando ufficialmente un bimbo “grosso” e contestualmente hai cominciato a sbavare come un matto. Mesi dopo sei stato declassato a bimbo normalissimo ma sbavare continua ad essere, per così dire, un tuo segno distintivo.

A te che nel quinto mese hai assaporato cosa fosse un Natale con le sue lucine, la mamma e il papà isterici, un mondo di persone che vanno e che vengono ed un sacco di giochi nuovi da ciucciare; poi è arrivata anche la prima pappa e allora si che era Natale!

A te, che nel sesto mese hai cominciato a svegliarti la notte e la pedi-Nazi ci ha ordinato di farti dormire in un posto umido, anzi umidissimo; e così ti sei ritrovato a dormire in lavanderia, per i 4 mesi seguenti, in mezzo tra la colonna lavatrice+asciugatrice, il raccoglitore delle tasse, lo stendino dei panni bagnati e un umidificatore ultra mega potente che ti buttava addosso acqua tutta la notte.

A te che nel settimo mese hai sperimentato l’emozione del nuoto in piscina; che poi non è che ti abbia emozionato tanto visto che rimani li, per un’ora buona, a farti tenere in ammollo dalle sapienti mani di mamma Ova senza batter ciglia (e così sei stato ribattezzato “Lord stanco” dalla maestra di nuoto per microOvetti).

A te che nel settimo mese hai pensato bene di metter su qualche dente: sei per la precisione. E con due denti sotto e quattro sopra ti ritieni soddisfatto e a mettere su gli altri non ci pensi proprio visto che riesci ad addentare qualsiasi cosa (ed in particolare le ciabatte di chiunque passi nei tuoi pressi).

A te che nel ottavo mese hai iniziato a Tadddadddare e a Tatttatttadare; che nessuno capisce cosa tu voglia dire ma sei fiero ed orgoglioso di averlo detto.

A te, che nel nono mese, improvvisamente sei stato privato della tua più grande amica: la tetta. Ci hai pensato un pochino, giusto un pochino, poi hai deciso che da quel momento in poi il tuo più grande amico sarebbe diventato il biberon: grazie.

A te che nel decimo mese sei stato trasferito a dormire in camera insieme all’Ovetta che di notte, senza svegliarsi, parla, urla, piange e ne fa tante altre; tu hai imparato subito ed ora anche tu, senza svegliarti, parli, urli, piangi e in più fai anche la cacca… e dormire insieme a voi due è davvero impossibile.

A te che nell’undicesimo mese hai deciso tutto insieme che potevi anche iniziare a stare in piedi (e non hai più smesso), a dire “TCHA! TCHA!” (e nessuno sa cosa vuoi dire) e a mangiare vagonate di pane fresco, duro, secco, morbido, ecchissenefrega basta che sia pane.

A te che nel dodicesimo mese hai scoperto che le scatole dei giochini erano molto più interessanti dei giochini stessi e ti diverti un mondo a tirar fuori tutto e rimetter dentro “quasi” tutto, e poi di nuovo dentro tutto e poi di nuovo fuori “quasi” tutto: alla fine è tutto fuori!

A te che da un po’ hai imparato a sorridere ed ogni volta che rientro a casa gattoni dalla tua cameretta fino alla porta d’ingresso con un sorriso a sei denti e tanta tanta bava,
a te che guardi a tua sorella duenne come una maestra di vita, portatrice di sapienza e di esperienza,
a te che non piangi mai e guardi stupito tua sorella che invece lo fa spesso,
a te che vorresti andare sulle scale ma non te lo permettiamo (prima impara a camminare, cavolo!),
a te che grande e grosso se hai sonno poggi il testone nell’incavo della spalla e ti fai piccolo piccolo,
a te che oggi fai un anno, si, proprio a te…

Buon Compleanno Ovetto

Il compleanno del Monno





Buon compleanno “Ovetti Family History”

22 11 2009

Questo sito compie 1 anno, è piccolino ma gode di ottima salute.

Ora, dato che abbiamo un weekend abbastanza impegnato, cerco di fare un breve sunto dell’anno passato (e contemporaneamente cerco di spiegare all’Ovetta che smontare i tubi che stanno dietro il lavandino in bagno potrebbe non essere una buona idea)

Milestone  dell’anno passato:

Novembre / Dicembre / Gennaio– si comincia  ascrivere; l’Ovetta compie 100 giorni ma per chi non l’avesse letto suggerisco la lettura del parto (parte 1parte 2parte 3) ; il Natale passa come la classica odissea di casa Ovetti (cioè con andata e ritorno in giornata sull’A1); poi con l’arrivo del freddo decide di non dormire una settimana di fila, giusto per vedere come si sta.

Febbraio / Marzo / Aprile – Gli attacchi di Montezuma Ovetta si fanno regolari (se mi ammalo io perché non dovrebbero poi ammalarsi anche mamma e papa?); in compenso c’è il passaggio alle prime pappe che all’inizio sembrano piacere: la calma prima della tempesta.

Maggio / Giugno / Luglio – La bella stagione porta le passeggiate, ed il primo viaggio a Londra. Si comincia a gattonare ed ad andare in vita la sera, stiamo diventando grandi!

Agosto / Settembre / Ottobre – dopo “l’Ovetta tour agostano” (montagna, mare, estero) ci si rassegna piano piano all’arrivo della brutta stagione; per l’occasione però l’Ovetta si iscrive al corso di nuoto (a breve si scriverà anche di questo) con notevoli gratificazioni per mamma Ova.

E  per l’anno prossimo?

Beh, tranquilli, diciamo che tra asilo nido (?),  e l’infinità di cose che serviranno alla casa nuova ne abbiamo a sufficienza;  poi però voi sapete che siamo esperti nel complicarci la vita e nell’ incastrare grosse novità in tempi ristretti quindi…. beh, continuate a leggerci…

P.S.: nel frattempo l’Ovetta ha smesso di manomettere i tubi del lavandino, ma in compenso ha fatto la cacca pussona,… e non nel vasino.  Porc…!