Ritorno al…futuro

24 04 2011

Cari amici vicini e lontani,

di solito la domenica sera, sul divano della famiglia Ovetti, Mamma Ova allatta il piccolo Ovetto, per l’ultimo saziante stuzzichino prima della nanna.
Accanto a loro, si siede papà Ovo, con sulle ginocchia il computer e una pagina bianca su cui digitare il post della settimana.
“Cosa scriviamo oggi?”
“Mah, forse potresti raccontare di come l’Ovetta ha fatto il suo primo disegno serio?”
“Oppure del buffo modo di muoversi dell’Ovetto”
“O anche dei loro divertenti modi di parlarsi”
“Ma sì, ho qualche idea. Adesso vedo.”

Così, più o meno, nasce ogni settimana questo blog.
Papà Ovo scrive, Mamma Ova rilegge, suggerisce piccoli cambiamenti. Intanto l’ovetto viene depositato nel suo lettino.
Spesso a Mamma Ova spetta il compito di scegliere il titolo e poi si pubblica il tutto.
Questo era quello che la famiglia Ovetti immaginava anche per la domenica scorsa.
Invece… Mamma Ova è stata colpita e travolta da forti dolori alla pancia.
Dopo un difficile pomeriggio, una sera peggiore e un inizio di notte terribile, Mamma Ova è andata in ospedale, dove la diagnosi è stata veloce e quanto mai lapidaria: “Pancreatite acuta”.
Stordita dai dolori, mamma Ova ha cercato di realizzare se pancreatite acuta significava quella stessa infinita e logorante malattia che l’aveva già colpita nove anni fa e se i prossimi giorni sarebbero stati simili al calvario passato a Cambridge.
Poi ha chiesto un antidolorifico e ha cercato gli occhi di papà Ovo e di nonna Patriottica, ha visto in loro una grande preoccupazione e la consapevolezza e paura di chi ricorda e teme per questo, si è rivoltata sul lettino per cercare una posizione meno dolorosa, e ha detto: “Tranquilli, se ce l’ho fatta allora, ce la faccio anche adesso!… Sì va bè, ma adesso mi date qualcosa per il dolore???”

Sono seguiti sette giorni.
Mamma Ova in ospedale è stata curata con antibiotici, antidolorifici potenti e ogni altra possibile medicina inventata dalla medicina, bucherellata su braccia a mani per prelievi, flebo e quant’altro, sottoposta a Tac, ecografie e endoscopie di ogni tipo e sorta, rigorosamente tenuta a digiuno per far riposare il pancreas.
Papà Ovo in casa ha svolto egregiamente il ruolo di Papà e Mamma insieme, organizzando e gestendo da solo i due Ovetti, con maestria e sicurezza, dalla colazione alla mattina alla messa a nanna serale.
I due Ovetti sono stati bravi e collaborativi, perché in fondo inconsciamente i bimbi sapevano che era un momento difficile e dovevano aiutare a modo loro, nel loro piccolo e singolare mondo.

Ieri pomeriggio, Mamma Ova è tornata – temporaneamente!!! – a casa.
Altre cure, forse lunghe o un po’ dure, la aspettano ma, anche se solo per qualche giorno, la cura migliore era passare qualche giorno con la famiglia Ovetti.

Questa domenica sera, sul divano della famiglia Ovetti, Mamma Ova ha dato il latte al Monno, il latte artificiale, non più quello dal suo seno, seguendo le “istruzioni” date da papà Ovo, inventore del nuovo metodo e forte dei suoi 5 giorni di pratica serale.
Poi ha depositato l’Ovetto nel suo lettino e ha preso il computer con una pagina bianca su cui digitare questo post.

Queste righe sono dedicate a tutti coloro che ci hanno aiutato, a chi c’era anche nove anni fa e a chi si è aggiunto nel cammino.
A coloro che ci hanno pensato e a chi ha pregato per noi, a tutti quelli che hanno telefonato o scritto da ogni posto, anche lontano.
A chi ci ha fatto ridere, a chi ci ha fatto compagnia, a chi ha condiviso con noi paura e speranza.
A chi non sapeva che cosa dire e a chi rimaneva in silenzio.

E la famiglia Ovetti sa che queste persone sono davvero tante.

Buona Pasqua!





Tranquillità

2 01 2011

Dopo aver passato l’ultimo dell’anno in trasferta (previo temporaneo trasferimento di mezza casa… giusto il minimo indispensabile per la sopravvivenza) ed aver fatto il classico “ribattino” a capodanno questa volta in casa Ovetti, stamani ci siamo alzati con tranquillità, desiderosi di riprendere il nostro tran tran, calmo, placido fluire dei giorni di una normale famigliola.

Ore 9,29
Mamma Ova è affaccendata nei lavori casalinghi, Papà Ovo sta denudando il piccolo Ovetto appena svegliato, l’Ovetta, lì accanto gioca tranquilla con i cassetti.
“Ma Ovetto, come sei buono oggi, e vedi che anche l’Ovetta è venuta qui a giocare tranquilla tranquilla?”
“Ngheeoooo….”
“Ma Ovetto, quanti sorrisi oggi, e vedi che anche l’Ovetta è buona buona dopo i trambusti dei giorni scorsi?”
“Ma Ovetto, quanto chiaccheri adesso, e vedi che anche l’Ovetta è qui che… SI SPALMA LA CREMA DA METTERE SUL TUO CULETTO TRA LE MANI!!!”  “Mamma Ova!!! Abbiamo un problema!”

Nei successivi cinque minuti sono successe le seguenti cose:
1)            abbiamo realizzato che la suddetta Ovetta aveva estratto buona parte della crema allo zinco per adagiarne un velo sulle mani, le braccia, i capelli, il libro li vicino e la cassettiera.
2)            abbiamo realizzato che la sopracitata crema da culetto non va via tanto facilmente con l’acqua, da cui mamma Ova ha avuto un bel daffare nello strofinare la piccola imbiancata.
3)            abbiamo realizzato che cercare di andare avanti e indietro per pulire il pulibile con un’Ovetto nudo in braccio non è così facile… ma soprattutto non fa piacere allo stesso Ovetto che ha esternato il suo disappunto facendo la pipì… sul papà!

Ore 9,34
Sono passati solo 5 minuti: Mamma Ova in bagno strofina il braccio dell’Ovetta, papà Ovo (sgocciolante di pipì)  tiene in braccio un Ovetto nudo ed irritato; sul fasciatoio fanno bella coppia un pannolone pieno di cacca ed un barattolo di crema allo zinco apparentemente esploso; lungo il corridoio che porta dal fasciatoio al bagno vi sono varie macchie bianche, qualche chiazza di pipì e chissà cos’altro.

Buon Anno a tutti.





Ultime notizie dal 2009

3 01 2010

San Silvestro, poche ore alla mezzanotte.
L’Ovetto family si prepara alla partenza per il cenone  a casa di amici.
“Ovo, noi siam pronte, andiamo?”
“Aspetta un momento, non lo trovo”
“Non trovi chi?”
“Gesù Bambino”
“???”
“C’è l’uomo che porta l’acqua, c’è la signora della frutta, c’è quello stanco ed il giovane che passeggia col nonno, ma non c’è Gesù bambino”
Gli sguardi si posano sull’Ovetta
“chi ha preso la statuina di Gesù Bambino dal presepe?”
L’Ovetta  accusa il colpo, non nega, punta il ditino verso se stessa.
“dove l’hai messo?”
L’Ovetta pare perplessa, poi parte sicura verso la meta…. sotto il divano…. non c’è,… dentro la scatola dei giochi… non c’è,… nel vasino (ottima location per passare il capodanno)… non c’è,… sui comodini del letto di mamma e papà… non c’è.
A questo punto l’Ovetta accetta la sconfitta, allarga le braccina, ti guarda dritto in faccia e sentenzia: “Mo,… boh,… pù!” (Moh guarda che è strano, e che ne so dove è andato a finire, boh! Comunque inequivocabilmente non c’è pù!)

Sono seguiti 5 minuti di interrogatorio serrato alla cucciola, schiacciata peraltro da una prova fotografica lampante (qui riportata),ma la piccola si è chiusa nel suo più assoluto mutismo (a parte i soliti “Pù”) fin quando mamma e papà desistendo hanno deciso di lasciare Gesù Bambino al suo destino.

Notizie brevi per chiuder l’anno ed aprire quello nuovo.

Al cenone dagli amici (6 ovi senior, 3 ovetti junior) papà Ovo ha rispolverato i famosi dondolini ad uso e consumo del più piccolo degli Ovetti che in meno di 5 minuti non ha resistito ed è crollato in un sonno letargico (l’ego di papà Ovo è cresciuto a dismisura)

L’Ovetta del piano di sopra (l’Ovetta sordina) ha presentato ufficialmente reclamo (fonti non confermate indicano che dietro la piccola trami nell’ombra mamma Dietorella) sul post riguardante la sua nascita (riportava data errata…. è stato prontamente corretto e mi prodigo di scuse).

Le vacanze dei vicini sono finite… ce ne siamo accorti.

Ah! Dimenticavo: Gesù Bambino è stato ritrovato; soggiornava nella scarpa destra di papà Ovo ma, per stare più comodo, si era portato anche la culla. In compenso è sparito Baldassarre, si vedrà…

P.S.: Auguri a tutti per un felice 2010 da tutta l’Ovetto Family.